Nell’ordine, Parma ed Empoli al Franchi con nel mezzo la trasferta di Cagliari. Lo score perfetto dice nove punti. Se la Fiorentina vuole chiudere la stagione con uno sprint da big, i conti deve farli in questa direzione. Dopo l’Empoli, ecco il poker di gare di maggio con tre trasferte (Roma, Venezia e Udine) e lo scontro diretto in chiave zona Europa con il Bologna di Italiano, a Firenze.
Per questo poker di match è – al momento – ingiusto mettere a pronostico i punti che Palladino vuole e potrebbe incassare. Molto dipenderà infatti da come e quali saranno le motivazioni delle squadra da affrontare, visto che siamo davvero allo sprint finale del campionato e magari qualcuna delle avversarie (specie Venezia e Udinese) potrebbero non avere più niente da chiedere, ma il resto dovrà farlo solo e soltanto la Fiorentina. La Fiorentina è sempre riuscita a dare il meglio contro le formazioni che l’hanno fatta giocare in contropiede. Paradossalmente contro chi – appunto – aveva l’obbligo di fare la partita e quindi di concedere qualcosa ai viola. In altre parole le grandi.
Le protagoniste della corsa allo scudetto o di quella alla Champions. Il pressing e le ripartenze della Fiorentina, al contrario, sono andati in affanno contro chi, al contrario (dal Monza al Verona, al Como e la lista è lunga), ha costretto la Fiorentina a fare la partita, attaccare, sbilanciarsi e finire per infrangersi sul muro difensivo dell’avversario. Domenica, contro il Parma, il primo esame di cambio di mentalità, approccio e ovviamente risultato finale. La vera Europa viola passa da qui, da queste partite e da questi risultati. Palladino lo sa e lo ha ammesso. Ora la risposta deve arrivare dal campo. Perché davvero tutto è ancora possibile. Sì, anche il salto nella Champions che verrà. Lo riporta La Nazione.