L’allenatore del Cagliari, Davide Nicola, ha parlato in conferenza stampa al termine della gara del Franchi. Queste le parole del tecnico riportate da TMW:
“Il pareggio risultato più giusto? Stando ai numeri se il Cagliari avesse preso un punto non c’era nulla da obiettare. Abbiamo doppiato gli xG della Fiorentina, hanno fatto meglio il primo tempo: grande rispetto per chi ha vinto 8 partite consecutive e va a punti da dieci. Volevamo fare una grande partita e per me l’abbiamo fatta, per essere grandi avremmo dovuto fare un punto”.
Abbiamo voluto il risultato e l’abbiamo cercato, nel secondo tempo la Fiorentina era calata e si poteva pressare ulteriormente. Però è vero che la Fiorentina non è una squadra sprovveduta e sapevamo che entrare centralmente non era facile. Serviva un cross o un giro di palla in più. Oggi non si è vista la differenza di obiettivi. E ricordiamoci che noi i numeri dobbiamo crearceli, migliorando nella capacità di lettura: spostiamo sempre l’asticella, anche se di poco. E incontrare squadre di grande calibro ti deve dare consapevolezza.
Quando finisci una partita devi sempre analizzare. Volevo ricordare la sensazione di quanto difficile fosse venire a giocare a Firenze ma di poter dire la nostra. E alla fine c’è stata. Ho visto del rammarico ed è fondamentale. Certo, dobbiamo fare ancora miglioramenti ma l’errore deve diventare processo di apprendimento.
Se sono d’accordo sul tempo effettivo? Io personalmente sì. Ma dobbiamo accettare ciò che arriva dal campo, parlandone costruttivamente. Senza additare, sia che vada a favore che contro. Se mi si chiede un’idea sul tiro di Cataldi vi dico che per me c’era una posizione attiva di fuorigioco, a termini di regolamento. Ma non lo prendo come alibi o come motivo per lamentarmi. Voglio aumentare la convinzione con cui giochiamo, ora c’è l’Atalanta che ci obbligherà a un’altra strategia e a un’altra sfida”.
Luvumbo dalla panchina? Saper determinare a gara in corso ma anche dall’inizio vuol dire poterci contare sempre. Oggi c’è stata una valutazione su movimenti specifici della Fiorentina e il loro gioco di catene. Le rotazioni andavano lette per non andare in difficoltà e, come con la Juve, mi serviva chi avesse occhio su quello. E poi non è detto che partendo in un certo modo si facessero due tempi uguali. Oggi abbiamo trovato i giusti equilibri per essere competitivo”.