Fernando Orsi, ex portiere ed oggi commentatore tecnico per Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, per parlare delle dimissioni di Prandelli. Ecco le sue parole:
“La sua vita è stata costellata di tragedie, di cui una fondamentale e importante che l’ha segnato per la vita: a questi livelli la pressione c’è, è tanta e grande e spesso il riscontro economico, anche importante, non basta. Già dopo il Benevento aveva detto di essere stanco, poi dopo il Milan non so cosa sia successo, ma meditava già questa decisione. Un grande esempio di come molte volte devi prendere spunto da situazioni in cui non tutto è roseo, bello o dorato: siamo tutti umani, con debolezze, e questo lavoro è di ansia e adrenalina, tante persone non riescono a reggerle. Prandelli però ha lasciato un solco importante nel nostro calcio: la semifinale con la Spagna campione d’Europa è una delle ultime cose che possiamo vantare a livello di Nazionale”.
Pesa il fatto di essere un fiorentino acquisito?
“Sì, in più non sono mai propenso ai cavalli di ritorno: dove hai fatto benissimo, poi, hai tutto da perdere e niente da guadagnare perché ti ricordano sempre cosa hai fatto prima. L’amore l’ha spinto a Firenze in un momento difficile: certe situazioni non sono state migliorate, come con Iachini le cose non andavano benissimo. Le responsabilità però sono di tutti, anche squadra e società“.
La Fiorentina rischia di retrocedere?
“Tecnicamente sono migliori di altre squadre, ma con 29 punti e 7 di vantaggio sulla zona retrocessione, si va verso una situazione critica anche se non criticissima. Il Cagliari però è una squadra che merita più dei punti che ha, così come il Torino: nella mischia vengono fuori altre situazioni oltre a quelle tecniche. Vediamo il Benevento che ha vinto con la Juve, dopo un periodo in cui non vinceva. Il Cagliari ha cambiato Di Francesco con un punto in undici partite: bisogna stare sempre attenti e andare in campo come se fosse l’ultima partita. Se pensi di recuperare poi, non lo fai più. Iachini e l’ambiente lo sanno: servirà un altro atteggiamento e attenzione“.
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