
Per parlare dell’imminente gara Torino-Fiorentina, Labaroviola ha contattato in esclusiva il doppio ex Eraldo Pecci. Il centrocampista ha militato per cinque stagioni all’ombra della Mole ed a seguire quattro in riva all’Arno.
Buongiorno Eraldo, venerdì va in scena uno scontro fra due squadre a te care. Come lo vivi?
“Fiorentina e Torino sono come due figli, voglio bene ad entrambi ma in questo caso i granata hanno la preferenza per la precaria condizione di classifica, come si fa con i bambini scemi..(ride ndr.). Il Toro anche l’anno passato ha raggiunto la salvezza in modo fortunoso, il lockdown è stato maldigerito. Quest’anno la classe di Belotti non basta ad un organico buono ma con falle evidenti.
La Fiorentina va un po’ meglio, alternando buone partite ad altre estremamente insufficienti. Qui la qualità è maggiore coi vari Ribery, Bonaventura e Castrovilli. Ma al calcio si vince col gruppo, il singolo non può fare storia a sé”.
Ciò che accomuna le due tifoserie è la rivalità nei confronti della Juventus. Come viene vissuta avendole vissute?
“A Torino si vive in una specie di monarchia, nel senso che a differenza di altri derby in cui le squadre si equivalgono (es. Roma e Lazio, Sampdoria e Genoa oppure Milan e Inter), la storia che fu scritta dal GRANDE TORINO negli anni 40′ è stata sovvertita dell’egemonia bianconera degli ultimi cinquant’anni.A Firenze l’odio sportivo ha radici legate ai ripetuti torti arbitrali perpetrati dai bianconeri nei confronti dei viola. Il gemellaggio fra viola e granata trova sfogo in questa avversione verso la Juve”.

Cosa pensi delle difficoltà incontrate dal centrocampo viola?
“Vedo un reparto incompleto, mi piace molto Amrabat. Da solo però non può fare oltre, è bravo a recuperare palla e sta attento a non perderla. Manca un cucitore di gioco. Ricordatevi che le grandi squadre nascono dal centrocampo.
Mi fanno ridere gli allenatori che dicono di preferire di non avere un regista. Sappiate che chi ce l’ha lo fa giocare. Nel Milan è decisivo Bennacer, Brozovic nell’Inter. La Juve soffre per questo motivo. Tornando ad Amrabat, avrebbe bisogno di un Pecci vicino per esaltarsi (ride ndr.)”.

A Firenze hai giocato una stagione con un personaggio come Socrates, che ricordo hai di lui?
“Un grande giocatore, purtroppo per lui è incappato in una stagione non felice della squadra. Avrebbe avuto di più tempo per affermarsi da noi, ma la saudade era più forte..”
Marco Collini
LEGGI ANCHE: PEZZELLA, FUTURO? NON DIPENDE SOLO DA ME..
Pezzella: “Futuro? Non dipende solo da me, vedremo. In Serie A per vincere devi dare il 120%”