Non è una questione di forma fisica o di sfortuna: la vera difficoltà della Fiorentina emerge ogni volta che c’è da prendere in mano il pallino del gioco. Quando si tratta di costruire, accelerare e dominare, la squadra di Palladino si blocca. Un limite strutturale, secondo Alberto Polverosi, che lo analizza nel suo intervento sul Corriere dello Sport-Stadio:
“Se per vincere una partita è necessario attaccare, alzare il ritmo, pressare, insistere, giocare veloce, far valere la propria tecnica, creare e inventare, per la Fiorentina diventa complicato – sono le sue parole – Non vorremmo tornare all’analisi di Marin Pongracic, che dopo la sconfitta al Franchi contro il Como aveva spiegato: ‘Forse è più facile per noi quando l’altra squadra fa la partita, stiamo bassi e stretti e riusciamo a partire in contropiede. Soffriamo di più quando dobbiamo fare noi la partita’. La domenica dopo, Pongracic rimase fuori squadra. Non correndo questo rischio, non possiamo che concordare di nuovo sulle parole del croato”.
Sulla mancanza di idee di gioco aggiunge:
“Sul fronte viola un solo movimento risulta davvero efficace. E’ lo “schema-Dodo”, palla lunga (quando possibile) a cercare quel motorino brasiliano e da lì, dalla fascia destra, qualcosa può accadere. Ma ovviamente non basta”.