Cesare Prandelli, intervistato da La Stampa, ha parlato della sua esperienza a Firenze, ripercorrendo alcuni momenti della sua carriera e commentando il suo rapporto con i tifosi viola. Ecco un estratto:
“Firenze è entrata, ci è rimasta e resterà sempre nel cuore tanto che vivo qui da allora. Ci sono amori che nascono spontaneamente, senza costrizione, senza costruzione. Il primo anno arrivammo subito in Champions ma nel secondo ci furono le sentenze per la cosiddetta Calciopoli. La sera eravamo improvvisamente in B a causa della penalizzazione.
Era il giorno della presentazione della squadra ai tifosi. Erano tutti con la radiolina all’orecchio. Aspettavano notizie, non capivano, erano preoccupati. Mi sono sentito di parlare dal profondo dell’anima. Dissi loro che non potevo sapere che cosa sarebbe successo ma che io sarei rimasto su quella panchina. Anche i ragazzi mi restarono accanto e da lì nacque questo rapporto incredibile con i tifosi viola. Che, ovvio, erano orgogliosi dei risultati e del bel gioco, ma Firenze ti ama se sei un uomo e se la rispetti. Il resto viene dopo”.