Non ha ancora segnato nel 2021, oltre trecento minuti a secco, ma è, da sempre, uno spauracchio per la Fiorentina. Fabio Quagliarella si scatena quando vede i viola, sono, infatti, ben dodici le sue reti in venticinque presenze. Registra un bottino analogo solo contro l’Atalanta, seguono Chievo (11), Cagliari e Sampdoria (10). È la personificazione dell’ex implacabile, considerando il torneo 2002-2003 alla Florentia Viola. I suoi numeri nell’ultimo periodo in blucerchiato sono ancora migliori, sette reti in nove gare.
Indimenticabile la tripletta del 21 gennaio 2018, tutti su assist di Gaston Ramirez, anche un suggerimento involontario per Ranieri in vista della prossima gara. Furono storiche anche perché significarono per Fabio arrivare a quota quindici, allora il suo record personale. Firenze rimane una tappa importante. Furono il presidente Gino Salica e Giovanni Galli, il padre di Niccolò, a fare di tutto per portarlo in riva all’Arno. La “stella” era l’ex muratore Christian Riganò, che rimase colpito da Fabio. “Ragazzo umile, serio e con gran fiuto per il gol, mi colpiva la sua velocità nel girarsi e tirare “.
Fu un’avventura breve, ma sufficiente a segnare la sua prima rete a livello professionistico, a Gualdo Tadino il 22 settembre 2002, l’unica in C2, e non si è più fermato. Ora sono 171 in serie A, 91 con la maglia della Sampdoria. Ha staccato Beppe Savoldi ed ora il più vicino è Amadeo Amadei, al quattordicesimo posto con 174. Una continuità straordinaria in blucerchiato. Lo scrive Repubblica.
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