Ritmo, intensità, entusiasmo, fiducia ed equilibrio. La Fiorentina da quel secondo tempo contro la Lazio (era il 22 settembre) ha iniziato a raccogliere quanto seminato con cura e pazienza. Le vittorie consecutive, i gol a raffica, la scalata alla classifica e quella posizione da vivere con leggerezza ma anche tanto orgoglio. Perché i viola sono arrivati fino al terzo posto non per caso. Ma rimediando ai propri errori, aggiustandosi tatticamente, conoscendosi meglio dentro lo spogliatoio, trovando il feeling giusto e azzerando il concetto che esistano dei titolarissimi e altri invece relegati alla panchina. Una volta trovata la chiave giusta, tutto ha iniziato a girare al meglio.
E ogni elemento ne ha beneficiato. Il contesto che aiuta anche chi ha avuto minore minutaggio ma non per questo da ritenersi meno prezioso di chi è stato maggiormentecoinvolto. Palladino può sorridere per il ritorno in gruppo di Kean, ma deve rinunciare a Cataldi che non è stato nemmeno convocato. Il tecnico comunque continua a ruotare i suoi, anche se la sfida più indicata per far rifiatare i più impiegati, fin qui, sarà quella di giovedì a Cipro in Conference. Un ultimo sforzo, almeno in campionato, prima di potersi concedere qualche giorno per staccare e ripartire più carichi di prima.
Nel 4- 2- 3- 1 che il tecnico dovrebbe schierare a Torino, dunque, spazio al fenomeno De Gea tra i pali con Kayode che sulla destra potrebbe far rifiatare Dodo che fin qui ha sfondato l’acceleratore e che forse necessita di un po’ di riposo. In difesa recupera Comuzzo che affianca da titolare il capitano Ranieri mentre a sinistra agirà Gosens, che è stato decisivo nella sfida al Ferraris. In mezzo al campo ci sarà la coppia formata da Bove e Adli, qualità e sostanza al servizio della squadra. In attacco Kean si riprenderà il suo posto, col tridente alle spalle composto da Colpani a destra, Beltran trequartista con licenza di operare come seconda punta e Sottil confermato a sinistra. Lo scrive Repubblica.