L’ultimo step sul percorso che porta alla maturità, in fondo al quale potrebbe spuntare l’Europa tanto attesa. La Fiorentina è uscita dal ciclo di gare ad altissima intensità: Napoli, Juventus, Atalanta e Milan, capitalizzando sette punti e ritrovandosi in tasca tante certezze e molte sensazioni più che positive sotto i profili del gioco, dell’armonia, della compattezza, del divertimento e della concretezza. Kean che segna a raffica, Gudmundsson tornato sui migliori livelli, Fagioli libero di poter esprimere il proprio talento, Dodo verso il top della condizione e De Gea campione sempreverde che continua a incantare.
Palladino può essere felice per tutta la sua squadra che sta viaggiando spedita sulla retta via e che può guardare con fiducia al finale di stagione. Giovedì i viola torneranno in Conference League. L’andata dei quarti sul campo del Celje, in Slovenia, col ritorno in programma la settimana dopo al Franchi. Tutti puntano al trofeo, che vorrebbe dire anche qualificazione in Europa League. Ma il campionato può ancora dire molto e il cammino dei viola vedrà due scontri diretti con Roma (all’Olimpico) e Bologna (in casa) intervallati da 5 sfide molto delicate contro quelle squadre che finora hanno rappresentato il vero freno per i sogni della Fiorentina. Ovvero quelle squadre che lottano per altri traguardi, che puntano a chiudersi e a sporcare le gare: Parma, Cagliari, Empoli, Venezia e Udinese. Basti pensare anche all’andata, in tutto, i viola raccolsero in queste afide solo 6 punti riuscendo ad andare a segno solo 3 volte. Lo scrive Repubblica.