18 Maggio 2025 · Ultimo aggiornamento: 17:06

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Scugnizzo Viola: “Don Raffaè, perdonatemi se vi ho giudicato subito e male. Incanto Fiorentina.”

Lo Scugnizzo Viola

Scugnizzo Viola: “Don Raffaè, perdonatemi se vi ho giudicato subito e male. Incanto Fiorentina.”

Francesco Pistola

28 Ottobre · 13:04

Aggiornamento: 28 Ottobre 2024 · 13:04

Condividi:

La squadra dei reietti, degli scartati, degli esuberi, adesso è una bella realtà e si chiama Fiorentina. Grazie Don Raffaè

Il pensiero post gara dell’Irriverente Scugnizzo Viola

La vittoria della Fiorentina contro la Roma per 5-1 è uno spettacolo che nessuno si sarebbe immaginato a inizio stagione, meno che mai io. Eppure, Raffaele Palladino, l’allenatore che avevo criticato per i suoi primi passi incerti, si è preso la scena con autorità, trasformando questa squadra di giocatori scartati in una macchina da calcio.

Partiamo dal protagonista indiscusso di ieri: Edoardo Bove. Ceduto a cuor leggero da De Rossi per un milione e spicci (10 milioni per il riscatto), è arrivato a Firenze con la voglia di dimostrare il proprio valore. E ieri lo ha fatto alla grande, con una prestazione da MVP. Un gol, un assist, un rigore procurato, e ammonizioni strappate agli avversari. Bove è l’emblema della rinascita sotto la guida di Palladino: uno scarto giallorosso che ha trovato il riscatto e, con esso, il palcoscenico che meritava.

Non è solo Bove, però, a brillare. Danilo Cataldi, messo da parte dalla Lazio per ragioni incomprensibili, è ora completamente rinato grazie al “Palladino style”, diventando fondamentale nel centrocampo viola. Anche Yacine Adli è un altro caso emblematico: al Milan non aveva demeritato, ma è stato accantonato. Qui a Firenze ha trovato finalmente un contesto che lo valorizza e lo fa sentire importante. Scelta vincente di Pradè e Palladino.

Poi c’è Robin Gosens, il cui ultimo anno in Bundesliga era stato un alternarsi di luci e ombre. Ora è un giocatore imprescindibile per la Fiorentina, uno che ha finalmente scalzato chi non riuscivo proprio ad apprezzare (indovinate un pò). Grazie Robin, posso essere il tuo Batman?

E infine, il colpo di grazia: Moise Kean. Considerato “bollito” da molti e salutato come un sollievo economico per la seconda squadra di Torino, Kean sta dimostrando di poter trascinare la squadra partita dopo partita. Il suo carisma e la sua determinazione sono diventati il cuore pulsante della Fiorentina. Questa è la ciliegina sulla torta. L’incarnazione perfetta del “te l’avevo detto”.

Tutto questo è frutto del lavoro di Palladino, un allenatore su cui io stesso avevo dubitato all’inizio, vedendo una squadra che arrancava. Ora devo ammettere che mi sbagliavo. Palladino ha saputo dare forma non solo a una squadra, ma a un gruppo coeso. Contro il San Gallo in settimana, persino le seconde linee come Ikoné e Sottil hanno mostrato di poter dire la loro, dimostrando che questo gruppo è ben più ampio dei titolari. Anche lo schieramento di Quarta a centrocampo, fa capire che il tecnico ascolta anche la piazza, seppur per pochi minuti, Quarta non ha sfigurato. Forse questo è il miglior pregio del tecnico, quello di sapersi adattare come un camaleonte in base alle situazioni. La difesa a tre non va bene? Lui la cambia. Firenze vuole vedere Quarta a centrocampo, lui ci pensa e lo prova.

A fine partita, il discorso di Palladino alla squadra è stato una dimostrazione lampante della sua capacità di creare unità. Chiedo scusa, Don Raffaè, per i giudizi affrettati, e mi godo i frutti del suo lavoro con il trionfo di ieri e i progressi sotto gli occhi di tutti.

Ma se Palladino è stato un condottiero in campo, il merito è anche di Daniele Pradè, l’architetto di un mercato impeccabile. Ha portato undici nuovi titolari, e ieri ben otto dei giocatori in campo non facevano parte del gruppo dell’anno scorso. Questa è l’eredità tangibile di Pradè. Chapeaux!

Guardiamo anche i numeri: la Roma ha chiuso con il 68% di possesso palla, eppure la Fiorentina ha dominato. Questo ci mostra una Fiorentina che gioca verticalmente, puntando alla porta avversaria senza perdersi in sterili retropassaggi. Finalmente, a Firenze vediamo un calcio pratico, che porta al gol con tre passaggi, non con cento. La Fiorentina post Italiano, mantiene meno la palla, ma la mantine nel modo giusto.
Ieri ho visto finalmente una Fiorentina che gioca verso la porta e non verso la tribuna maratona. Una Fiorentina verticale e non sterilmente orizzontale. Senza retropassagi al portiere, senza possesso sterile.

Ah che soddisfazione, quanto costa la felicità, avrebbe sentenziato il buon Pino Daniele.

Ora lasciando sfumare per un attimo i fumi della goduria di ieri sera, mi sento solo di dare un consiglio al presidente Commisso. Presidè, l’anno prossimo vanno tutti riscattati, OKKAY?

Raffaele Palladino sta costruendo una Fiorentina che vince e che diverte. Ha saputo plasmare un gruppo di uomini che vanno tutti nella stessa direzione, con una mentalità vincente. Questa squadra, nata dagli scarti e dagli esuberi, è ora una splendida realtà. E si chiama Fiorentina.

DON RAFFAE’, SCUSATEMI. ASTRIGNIMMECE A MANO!

Lo Scugnizzo Viola

QUARTA A CENTROCAMPO? PALLADINO INTANTO LO PROVA NEL FINALE

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Testata giornalistica | Autorizzazione Tribunale di Firenze n.6004 del 03/11/2015
Edimedia editore | Proprietario: Flavio Ognissanti | P. IVA: IT04217880717
CHI SIAMO

© Copyright 2020 - 2025 | Designed and developed by Kobold Studio