la più bella festa del papà
Sveglia alle 7:00, la domenica è un po’ grigia e minaccia pioggia. Mio figlio è sveglio dalle 6:00, con una sola cosa in mente: “Andiamo a Firenze e prendiamoci questi tre punti!” Cosi partiamo da Roma, lasciandoci alle spalle il delirio della capitale che ieri aveva in programma la maratona.
Arriviamo a Santa Maria Novella, alle 11:00 ci guardiamo negli occhi e ci domandiamo: “Che dici andiamo già in zona stadio?” Ed entrambi ci rispondiamo con un sonoro si. Abbiamo la gioia nel cuore della festa del “Babbo“, e siamo convinti che sarà una domenica meravigliosa, nonostante il meteo, sembra dirci il contrario.
La complicità padre/figlio già di per suo è una cosa bellissima ma quando ad unirli è la passione per la stessa squadra, allora tutto diventa ancor più bello. Quindi sguardo ammiccante da parte sua, e via ci ritroviamo dentro al viola store. Mi guarda con gli occhi da cerbiatto, e mi chiede di comprargli l’ennesima felpa, ne avrà almeno una decina già.
Non posso tirarmi indietro, e come se vietassi a me stesso di comprare qualcosa della nostra squadra, impossibile. E quindi altra felpa aggiunta alla collezione. Decidiamo quindi di mangiarci un panino, dopo due morsi va in loop e comincia a dirmi ogni cinque minuti: “Papà quando entriamo?” Dopo averlo ascoltato mille volte, mollo ed entriamo alle 13 e qualcosa.
La gioia nei suoi occhi mi ricorda la mia prima volta al Franchi, ma insieme scopriamo che ogni volta che veniamo in Fiesole è sempre come la prima volta, un emozione costante.
Finalmente la partita inizia, non proprio bene, ma noi abbiamo in testa solo la vittoria. Così insieme spingiamo più che possiamo i nostri ragazzi, con tutta la nostra voce e nel momento in cui arriva il gol è un esplosione totale. Si dice che il migliore abbraccio tra un padre e un figlio sia durante un match di football, ma vuoi mettere l’abbraccio durante un gol? Altra roba.
A fine partita, restiamo per altri venti minuti nello stadio cantando, abbracciandoci e ad ammirare con gli occhi di due bambini, la festa viola. Ad un certo punto mi fa: “Papà domani a scuola vado tutto bardato e impettito”. La migliore festa del papà mai vissuta fino a ieri, che bello.
Dopo questo doveroso omaggio alla “Festa del Babbo” parliamo di calcio. I primi minuti non mi sono piaciuti più di tanto. Si vedeva che eravamo stanchi dalle fatiche europee. A poco a poco però è venuta fuori la voglia di vincere, e solo alcuni episodi hanno evitato al Lecce una più sonora sconfitta.
Va bene così, la crescita passa anche da queste partite sporche. Serviva continuità e quella è arrivata. Finalmente dopo anni riusciamo ad andare in pausa con una ventata di freschezza in campionato, con un quarto europeo e con una semifinale di coppa Italia, e non più con il grigiore degli ultimi anni.
Come scritto in articoli precedenti, penso che il problema di inizio campionato di Italiano, era solo la mancanza di esperienza del doppio impegno. Adesso sembra che tutti stiano girando al meglio. Sia il Mr che i ragazzi avevano bisogno di esperienza, e le ultime vittorie anche in campo europeo, ci dicono che questa esperienza la stanno acquisendo, ed anche bene.
Godiamoci questa pausa, consapevoli che al ritorno in campo ci aspetterà una lunga corsa fatta di impegni consecutivi, ma il bello è proprio questo. Adesso che la quadra sembra essere raggiunta, questi ragazzi si stanno divertendo in campo e ci stanno facendo godere a noi sugli spalti, più partite ravvicinate ci saranno e più proveremo a divertirci, tutti insieme.
JAMME GUAGLIU’, O DESTIN STA TUTTE RINTE MANE NOSTRE!
Lo scugnizzo viola
COMMISSO: “CRITICHE? PENSANO DI POTERMI CACCIARE VIA. CESSIONE? NO, DECISIONE PRESA”
Sentite Commisso: “Critiche? Pensano di potermi cacciare via. Cessione? No, decisione presa”