
Dopo molte ore di Camera di consiglio, è stato depositato il dispositivo della Corte federale sulla riapertura del processo sportivo alla Juventus e ai suoi dirigenti sulle plusvalenze: la richiesta del processo è stata accolta e sulla Juve è arrivata una stangata clamorosa: 15 punti di penalizzazione in classifica da scontare già in questo campionato.
Fabio Paratici è stato inibito per 30 mesi, Andrea Agnelli per 24, così come Maurizio Arrivabene, Federico Cherubini per 16, Pavel Nedvede per 8, così come Enrico Vellano e Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hiuges, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio. Con richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa.Assolte le altre squadre coinvolte: Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara. Le motivazioni arriveranno entro dieci giorni, poi il club bianconero avrà tempo 30 giorni per fare ricorso al Collegio di garanzia del Coni.
Il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, nel richiedere 9 punti di penalizzazione per la Juventus, aveva detto nella requisitoria che «la pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle coppe europee». Chiné aveva chiesto anche l’inibizione di 16 mesi per l’ex presidente Andrea Agnelli, di 20 mesi e 10 giorni per l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, di 12 mesi per gli altri consiglieri (Nedved, Arrivabene e Garimberti) e di 10 mesi per l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini.
Chiedeva l’inammissibilità della riapertura del processo la difesa della società bianconera perché «nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale» nell’ambito delle operazioni di mercato “dimostra l’esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell’odierno ricorso».
E poi circa la «sussistenza di documenti interni e budget riportanti l’indicazione di plusvalenze come obiettivo strategico», «non costituiscono affatto un elemento che possa fondare la natura fraudolenta e artificiosa delle operazioni concluse e dei valori ad esse assegnati».La Juve era terza con 37 punti, la Roma settima con 34, davanti all’Udinese a 25. Adesso è scesa a 22 punti, appaiata a Empoli e Bologna. Lo riporta La Stampa