Tra serie A e Aic le distanze sono apparse incolmabili, almeno partendo dall’idea di sospendere il pagamento degli stipendi. I club insistono per interrompere i versamenti da marzo fino a quando non si tornerà in campo, quindi, nel caso, anche fino a giugno. Mentre i calciatori prendono in considerazione la sola mensilità di marzo. Così nell’Assemblea, sempre dello scorso venerdì, le società della massima categoria hanno stabilito di cambiare approccio. Ora ogni squadra dovrà lavorare singolarmente, vale a dire studiare un proprio piano di taglio degli ingaggi, presumibilmente sondando il terreno con i propri giocatori, per poi portarlo a conoscenza anche degli altri club.
Evidentemente, il modello ideale non può che essere la Premier, che ha già fissato nella misura del 30% il taglio degli ingaggi. E’ vero che occorre l’approvazione anche dei Calciatori, ma intanto i club hanno dimostrato di essere compatti e decisi. Ovvero quello che non sono nella nostra serie A.
Lo riporta Il Corriere dello Sport.