«Mai avuto paura». Ciprian Tatarusanu ti guarda dall’alto dei suoi 197 centimetri. Curiosità: non ha tatuaggi. «Belli, ma non sul mio corpo». Lo hanno descritto taciturno, chiuso, addirittura antipatico. Macché. Qui a Firenze, dove la critica è vita, hanno esaltato più la splendida moglie Antoaneta che è proprio un bel vedere quando corre al parco con la consorte di Borja Valero. Ma il personaggio è Ciprian che sembra sempre sicuro di sè: «Non è vero che parlo poco, è colpa loro (ride alludendo all’ufficio stampa ndr). Ma credo che un portiere debba parlare con i fatti, più in campo che fuori. La gente vuole che Tatarusanu pari. Se andassi sempre in tv a fare battute e non parassi?».
E invece lei para, è al terzo anno qui, non ha fatto mai disastri, eppure non si eccitano per lei…
«Sono molto pretenziosi, sono uguali con tutti, non solo con me. A volte esagerano».
Eppure a gennaio è arrivato Sportiello che non giocava all’Atalanta e veniva descritto come un fenomeno. Il problema è che non gioca neppure qui, perché in porta ci va lei. Mai avuto il dubbio di perdere il posto?
«Mai. Non ho mai avuto paura. Per allenatore (dice proprio così) sono numero uno».
Ha un contratto con la Fiorentina fino al 2018, ma Sportiello è in prestito biennale. Programmi?
«Ho un contratto fino al 2018 e un agente bravo, Pietro Chiodi, che segue tutti noi rmeni in Italia. Io sto bene a Firenze, è una città splendida, ho vissuto anche in centro, ma per i bambini era problematico. A me piace giocare, come a tutti. Mai pensato vado a fare il secondo».
Cosa deve avere un portiere per essere forte?
«Deve essere forte mentalmente e deve sapersi rialzare dopo un errore».
Come gioca Tatarusanu?
«Con Sousa molto alto, e gioco il pallone anche 50 volte a partita. Con Montella era simile, ma lo giocavo di meno. Non ho paura se me la passano indietro in continuazione, vuol dire che il compagno è in difficoltà e io devo essere pronto».
“Hagi? È come un fratellino più piccolo per me, spesso viene a mangiare a casa mia. Il giocatore più forte visto a Firenze è Giuseppe Rossi, senza alcun dubbio”
Differenze con lo scorso anno?
“L’anno scorso siamo partiti forte e questo ha cambiato e indirizzato tutta la stagione. Sousa ci ha insegnato a non mollare mai e vogliamo arrivare in Europa League”
La Gazzetta dello Sport