La Uefa detta la linea: bisogna fare il possibile per concludere la stagione 2019-20. Questo è l’imperativo. Per forza di cose, però, un’alternativa va costruita, una strada da percorrere qualora i campionati dovessero finire così, senza possibilità di poter scendere nuovamente in campo. E questo è quanto ha deciso il Comitato Esecutivo che si è riunito oggi in videoconferenza.
C’è la possibilità di portare a termine la stagione in modo anche non consono, rivedendo quindi il formato e aprendo alla possibilità di giocare i playoff se il calendario non potesse permettere la normale disputa di tutte le partite per terminare la stagione, che non potrà finire dopo il 3 agosto. Ma se non si può proprio riprendere?
Se il campionato non può ripartire, la Uefa richiederebbe alle associazioni nazionali di selezione le squadre per le competizioni Uefa della stagione 2020/21 in base al merito sportivo nelle competizioni nazionali 2019/20. La procedura per la selezione dei club deve basarsi su principi, dice il comunicato, “obiettivi, trasparenti e non discriminatori”. Quindi, quello che recita la classifica al momento dell’interruzione definitiva varrà per le competizioni europee della stagione successiva. Con la Uefa che avrà l’ultima parola, in quanto, nel comunicato, ha spiegato che avrà la facoltà di approvare o meno le squadre proposte, qualora quelle proposte dai rispettivi paesi non avessero quei principi “obiettivi, trasparenti e non discriminatori” ai quali si fa riferimento in precedenza.
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